Una piccola libreria a Parigi di Nina George

Buongiorno! Oggi la recensione di "Una piccola libreria a Parigi" di Nina George per il domino letterario di Marzo.
Mi son collegata alla lettura di Luigi The Heart Breakers e passo la parola ad Elisa (Devilishlystylish2011)

Titolo originale: Das Lavendelzimmer
Editore: Sperling & Kupfer
Prezzo: € 16,90
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Jean Perdu ha cinquant'anni e una libreria galleggiante ormeggiata sulla Senna, la "Farmacia letteraria": per lui, infatti, ogni libro è una medicina dell'anima. Da ventun anni vive nel ricordo dell'amata Manon, arrivata a Parigi dalla Provenza e sparita all'improvviso lasciandogli soltanto una lettera, che Jean non ha mai avuto il coraggio di aprire. Ora vive solo in un palazzo abitato dai personaggi più vari: la pianista solitaria che improvvisa concerti al balcone per tutto il vicinato, il giovanissimo scrittore in crisi creativa, la bella signora malinconica tradita e abbandonata dal marito fedifrago. Per ciascuno Jean Perdu trova la cura in un libro: per tutti, salvo se stesso. Finché decide di mettersi in viaggio per cercare la donna della sua vita. Verso la Provenza e una nuova felicità.

Di questo libro mi ha affascinato molto il titolo. Adoro i libri che parlano di libri, ma ogni volta ne resto un po' delusa. Vorrei sempre qualcosa di più rispetto a quello che effettivamente mi trasmettono.

Questo libro l'avevo già iniziato, ma abbandonato. E ho colto l'occasione del domino per terminarlo.
Spesso si concentrava su altre cose invece che sul suo nome, ***. Come il fluire silenzioso dei suoi pensieri, lo spazio bianco tra le immagini del passato, l'oscurità nei sentimenti. Era in grado di pensare a qualsiasi tipo di vuoto.
Bellissima è l'ambientazione e l'idea della Farmacia letteraria. L'autrice è molto brava a raffigurare l'animo dolce e triste del protagonista, così come a raffigurare con frasi poetiche l'ambientazione o i paesaggi.
Jean Perdu fin dalle prima pagine si capisce che ha un animo semplice, ma che ha sofferto molto.
Ha chiuso le sue paure e il suo dolore in una stanza. E quando, per aiutare una nuova vicina, si ritrova ad aprire quella porta (chiusa da vent'anni) le sue ferite tornano a sanguinare.

Mi è piaciuto molto come l'autrice a rappresentato gli abitanti della casa al civico 27.
L'inquilino al terzo piano con la sua ossessione per i paraorecchie e i berretti di lana, scrittore in crisi.
La coppia con figli che con il passare degli anni rideva sempre meno.
Perdu conosce alla perfezione l'animo di ogni inquilino del palazzo, ma di lui nessuno conosce molto. Solo quello che lui permette di vedere, la sua solita e cara routine.

Abbiamo poi il Perdu libraio che non ho capito se ho amato o odiato.
Immaginatevi di entrare in una libreria, già molto particolare di per sé, e scoprire che il venditore si rifiuta di vedervi il libro che state cercando. Semplicemente perché lui riesce a leggervi dentro e a capire il tipo di lettura di cui avete bisogno. La lettura che può curarvi.
Ora, da una parte è una cosa meravigliosa, ma allo stesso tempo spaventa. Qualcuno in grado di vedere oltre la vostra corazza e che cerca le vostre ferite per poterle curare con quello che lui ritiene la cura migliore.
Ogni tanto durante la lettura ho pensato: "Certo, comodo guardare nell'animo altrui, senza mai confrontarsi con il proprio di passato."

Il gioiellino del libro è Lulu, la barca che ha restaurato e riempito di libri, l'unica medicina per innumerevoli malattie dell'anima.
Volevo dedicarmi a quegli stati dell'animo che non hanno lo status di malattia e che i dottori non degnano di attenzione. Tutte queste timide emozioni, i moti interiori, a cui nessun terapeuta si interessa perché troppo piccoli e incomprensibili.
Perdu per una serie di eventi si trova a leggere una lettera che ha lasciato Manon, l'unico amore della sua vita, che lo ha lasciato senza spiegazione. E da quel momento scatta qualcosa in lui, che lo spinge ad intraprendere un viaggio verso la Provenza.

La parte centrale del libro è dedicata al viaggio e l'ho trovata un po' lenta. Nonostante lo stravagante compagno di viaggio Max.
Max, scrittore, indossatore di paraorecchie, futuro interprete di sogni. Mio "figlio" imposto. Sono così vecchio da sembrare un padre? E poi...che male ci sarebbe?
Ai capitoli si alternano dei brani tratti dal Diario di Manon, che ci permette di capire di più si di lei.

Il viaggio si trasforma in avventura, in scoperta e in rinascita. Si conoscono nuove persone, le loro storie. Si scrive un nuovo futuro per Perdu e i suoi compagni di avventura. Il tutto accompagnato dai libri.

La narrazione è debole e forte al tempo stesso, la storia è dolce, ma con un ritmo non costante. Che mi ha reso in certi momenti pesante la lettura. Il finale è dolce e amaro.

Lettura che personalmente non mi ha soddisfatto dal tutto.
Voi l'avete letto? Pareri?

Buone letture.<3

Commenti

  1. Non mi ha mai attirato particolarmente questo libro XD Forse è meglio così!

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  2. Quello che temo è che possa annoiarmi nel bel mezzo della lettura e abbandonare a metà i libri, è qualcosa che odio.
    Magari darò chance a qualcos'altro.

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    1. Lasciare inconclusa una lettura è una cosa che odio anche io. Il domino è stata la spinta giusta che mi ha permesso di concluderlo. :k

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  3. Avevo adocchiato questa uscita tempo fa e mi incuriosiva molto ma non so come mai non l'ho mai cominciato! Ho paura che sia troppo lento e che non mi coinvolga molto. Vedremo ^_____^

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    1. Nel caso tu decida di leggerlo aspetto anche la tua opinione. ;)

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  4. Anche a me piacciono i libri che parlano di libri/librerie ma temo che, come hai notato tu, la parte centrale di questo possa annoiarmi… intanto lo segno, poi vedrò se acquistarlo o no :)

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    1. Mi farai sapere! <3 PS. Peccato che poi resto quasi sempre delusa da questi libri, sarà un problema mio. :$

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  5. La cosa che mi attira di più è la libreria galleggiante *.* per il resto sono un po' così così XD

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    1. La libreria galleggiante è decisamente la perla del libro. ;)

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  6. L'avevo già sentito nominare,ma non mi ero mai interessata più di tanto. Ora non so se leggerlo o ignorarlo e magari dedicarmici più in là. Vedremo :D

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  7. Ho letto "Una piccola libreria a Parigi" un sacco di tempo fa e, da quel momento, porto avanti la mia "battaglia" contro questo libro. Scherzi a parte, l'ho trovato davvero molto noioso e non sono riuscita a entrare in sintonia con nessuno dei personaggi. Decisamente bocciato.

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    1. Ahah! Onestamente ti capisco, mi aspettavo di più dal libro. Specialmente nella parte centrale è lentissimo. ^^"

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